3 cose che non sai su Steve Jobs nell’anniversario della sua nascita

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Oggi 24 febbraio è il compleanno del genio che ha inventato Apple e che con lo smartphone rivoluzionato la vita di tutti: Steve Jobs.

Se oggi quattro miliardi di persone sono online (circa la metà della popolazione mondiale) è anche merito suo. Lo smartphone, lanciato nel 2007 dal capo carismatico di Apple, ha dato l’opportunità a tanti che non hanno un pc di poter accedere alla Rete. Più del 75% della popolazione mondiale possiede un cellulare e oltre la metà di questi sono smartphone (dati Digital Report, We are Social, Hootsuite).

Sul genio di Steve Jobs si sono scritti fiumi di inchiostro, ma c’è ancora tanto da dire, così come accade sempre per i personaggi che hanno fatto la storia.  Ecco tre curiosità su di lui che probabilmente ancora non conosci.

Ha brevettato anche le scale di vetro

Quante cose Jobs ha inventato? Tutti legano il suo nome ad iPhone, iPad, iPod, o al MacBook. Eppure ci sono 323 brevetti che ha depositato nella sua vita: dal packaging, agli adattatori fino alle scale di vetro che sono presenti in molti Apple Store.

In questo archivio del New York Times sono elencati tutti i suoi brevetti

http://archive.nytimes.com/www.nytimes.com/interactive/2011/08/24/technology/steve-jobs-patents.html?hp

Il gran numero di brevetti, tutti per Apple, mostra ancora di più il peso specifico che Jobs rivestiva in azienda sul fronte della creatività. Per fare un raffronto con altri big del web, solo 9 brevetti in Microsoft portano il nome del fondatore, Bill Gates. Mentre sono appena una dozzina i brevetti Google firmati dai due founder, Larry Page e Sergey Brin.

Poteva essere il Ceo di Google

Oggi Google e Apple sono competitor in diversi campi, soprattutto in quello della telefonia, con Android e iOS che si contendono lo scettro dei sistemi operativi più amati per il mobile. Eppure la storia poteva essere molto diversa. Nel libro di Steven Levy, “In The Plex: How Google Thinks, Works and Shapes Our Lives”, si racconta una storia che avrebbe potuto cambiare la storia della tecnologia.

Sergey Brin e Larry Page, i due fondatori del celebre motore di ricerca, volevano che Jobs fosse il Ceo della loro azienda, quando questa erano ancora in fase di startup. Jobs declinò la proposta ma si propose come mentore dei due, al tempo giovani imprenditori. La storia finisce male: quando Google decide di lanciarsi nel business della telefonia, Jobs si sente tradito, al punto da minacciare i due di portarli in tribunale se avessero copiato feature dal suo iPhone.

Steve Jobs deve molto a uno sconosciuto

Quando si racconta la storia di Apple si fa riferimento al garage di Jobs, all’amico Steve Wozniak, mentre si parla poco, o quasi per nulla, di Paul Terrell.

Imprenditore molto abile e visionario, è stato tra i primi negli Stati Uniti ad aprire un negozio di computer al dettaglio. Un vero e proprio pioniere della Rete.

Il suo ruolo nella storia di Apple è stato decisivo: la sua catena, Byte Shop, è stata la prima a proporre l’Apple I, al costo di 666,66$.

Terrell ordinò una cinquantina di modelli, aiutando Jobs e Wozniak ad avere fondi per migliorare il prototipo. Il primo ordine attirò poi l’attenzione dei primi business angel, come Mike Marulla, altro personaggio decisivo nella storia dell’azienda: anche l’allora ingegnere elettronico di IBM è stato un grande pioniere, scommettendo 250mila dollari sulla neonata Apple Computer, nel 1977.

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