A Grosseto, un provider diventato una tower company

A Grosseto, il comune più esteso della Toscana, si trova un altro operatore di prossimità che ha fatto la storia di Internet in Italia. Il suo nome è Lorenzo Busatti che dal 1997 è a capo della GrifOnline Srl.

A scoprire la sua storia è Samuel Lo Gioco, l’ideatore di Van Working Tour, che con Assoprovider gira i borghi italiani per scoprire i volti e le storie dei provider indipendenti che si battono per la riduzione del divario digitale nei piccoli comuni italiani. 

Scopriamo insieme la storia di Lorenzo e della sua azienda.

A 15 anni, scrive i primi programmi

Lorenzo racconta gli esordi della sua carriera, quando già 15enne e appassionato di informatica, scrive in primi programmi in assembler.

Poi crescendo, la passione diventa sempre più forte e si scontra con i limiti del territorio. Nota che manca un Internet Provider a Grosseto e nel 1997 decide di lanciarsi in un’avventura imprenditoriale: 

«Siamo partiti con le connessioni  Dial-up, poi con Adsl, fino al  wireless. «Abbiamo iniziato ad offrire connettività allargandoci sul nostro comune. In otto anni lo abbiamo coperto tutto», racconta Lorenzo.

Nella storia di Assoprovider

Lorenzo è uno dei membri storici di Assoprovider. Quando l’associazione stava per nascere, lui è lì tra i fondatori:

«Sono da tanti anni dentro Assoprovider, che non saprei come fare senza. Con i soci siamo amici, facciamo battaglie comuni e anche business, scambiandoci prodotti e servizi», continua Lorenzo.

Un sogno che si realizza: la Tower Company

Lorenzo si è posto traguardi sempre più ambiziosi per la crescita della sua azienda. Tra questi, c’è la costruzioni delle torri che ha trasformato la GrifOnline Srl in una tower company: 

«Oggi siamo diventati un tower company, un lavoro iniziato cinque anni fa. L’’80% della Rete che usiamo è di nostra proprietà. Un passo che ci ha permesso di liberarci da tanti ricatti e di vivere con molta più serenità l’attività».

3 lezioni che possiamo imparare dalla sua storia

Cosa può insegnare la storia di Lorenzo agli altri operatori di prossimità che ambiscono a imitare i suoi passi? Abbiamo raccolto tre lezioni che possiamo apprendere dalla sua storia:

  1. Non perdere il contatto con il cliente. Lorenzo racconta che ha sempre cercato un equilibrio tra la voglia di crescere con la sua azienda e di mantenere una relazione diretta con i suoi utenti: «Abbiamo sempre evitato di allargarci oltre, i competitor che lo hanno fatto, sono poi implosi. Perché? Hanno perso la nostra forza, il contatto diretto con i clienti», spiega.
  2. Prendere il mano il proprio destino. Lorenzo ha saputo pianificare negli anni degli obiettivi sempre più ambiziosi per la sua azienda, puntando all’indipendenza: «L’80% della Rete che usiamo è di nostra proprietà. Un passo che ci ha permesso di liberarci da tanti ricatti e di vivere con molta più serenità l’attività», continua.
  3. Condividere le proprie conoscenze. Lorenzo ha deciso di condividere le competenze che ha acquisito in modo da rafforzare il network delle sue conoscenze. Oggi tiene conferenze in tutto il mondo, dove mette le conoscenze che ha accumulato a servizio degli altri.

Samuel Lo Gioco così racconta del suo incontro con Lorenzo Busatti e con Giuseppe Orofino (se vuoi scoprire di più leggi qui):

“In questi primi appuntamenti, incontrando Giuseppe e Lorenzo, ho apprezzato due cose che accomunano tra loro: la grande disponibilità e la passione.

Con Giuseppe ho apprezzato la grande passione che prova per il suo territorio. Guardando le Alpi Apuane, mi raccontava le storie di quelle montagne, i suoi suggestivi paesaggi, la natura incontaminata e le cave di marmo, che dai tempi romani hanno creato un’economia importante sul territorio.

Con Lorenzo, senza alcun dubbio, la passione che esalta fin da subito è sul mondo IT. Bastano veramente pochi minuti per comprendere la sua padronanza tecnica e teorica, quasi spiazzante. Altra passione che naturalmente ho apprezzato, essendo un ex motociclista, è quella per le due ruote. Il tempo è volato sentendo i suoi aneddoti di gara e l’etica sportiva in gara. 

Sicuramente è indiscusso il loro valore come professionista ma oggi, pensando al nostro incontro, ricordo e apprezzo, felice di averli conosciuti, il loro lato umano.”

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