Altro appuntamento con la storia di uno dei pionieri della Rete. Oggi raccontiamo il genio e la vita di Rasmus Lerdorf, attraverso le sue gesta e le sue citazioni memorabili
L’inventore del PHP, tra i codici di scrittura più rivoluzionari del web, è un uomo che ama fare dichiarazioni che sorprendono: «Non amo programmare, ma amo risolvere problemi”, è una delle frasi più famose del pioniere della Rete».
Rasmus Lerdorf è uno degli uomini del tech più conteso dalle grandi aziende (oggi lavora a Etsy, celebre ecommerce con milioni di utenti in tutto il mondo).
Il genio della programmazione nasce in Groenlandia sul finire degli anni Settanta. Globetrotter per spirito, si trasferisce prima in Canada, dove vive a Toronto e successivamente in Ontario, laureandosi in Scienze Applicate in System Design Engineering.
Il sogno americano lo porta a trasferirsi in America, dove si fa subito notare per la sua incredibile abilità nella programmazione. Prima IBM, poi Yahoo! sono le multinazionali che si contendono il giovane Rasmus, e nelle quali farà carriera: in Yahoo! viene nominato Infrastructure Architecture Engineer.
Sono Rasmus e risolvo problemi
«Ho lavorato in Yahoo! per sette anni, ma ero demoralizzato al massimo. Lavoravo in un’azienda che poggiava il suo successo sulle pubblicità, che elaborava strategie per costringere i suoi utenti a guardare pubblicità», ha dichiarato Rasmus in un’intervista.
Il suo approccio al mondo della programmazione è molto semplice: “Risolvere dei problemi”. E lo dimostra in tutta la sua attività e in particolare nell’anno 1994. Proprio in quel periodo il programmatore si trova di fronte a un grosso ostacolo e coglie la strada giusta per superarlo:
«Quando il web esplose le aziende fremevano. Volevano abbracciarne le possibilità e la loro prima mossa era quella di pubblicare tutta la loro documentazione online. Allora cosa facevano? Chiedevano ai loro tecnici di occuparsene. Questi andavano su Microsoft Word, salvavano i documenti come HTML e li mettevano online via FTP. Tutto giusto… finché le aziende iniziarono a volere che questi documenti fossero più dinamici», ricorda Rasmus.
Il programmatore centra il cuore del problema del tempo. Serviva un modo per creare nuove forme di interazione più veloci e non essere costretti a riscrivere una intera pagina web solo per aggiungere poche info come un numero di telefono.
Rasmus ha la soluzione per rendere le pagine web più dinamiche: il PHP, appunto.
1994: nasce PHP
La prima versione di PHP è una raccolta di script che permettono una più facile gestione delle pagine personali. Non a caso PHP sta per Personal Home Page. Rasmus ci lavora nel tempo e la ottimizza.
Il pacchetto originario viene riscritto in C, con l’aggiunta di alcune funzionalità. Fondamentale per il successo del linguaggio è la possibilità di integrare il codice PHP nel codice HTML. L’integrazione permette al programmatore di arrivare dritto al punto: semplificare la realizzazione di pagine dinamiche PHP.
Il linguaggio open source inizia a circolare sulla Rete: in poco tempo, 50mila domini Internet lo adottano, mentre si forma una vera e propria community di sviluppatori che credono nel progetto di Rasmus e lo sostengono.
Tra questi, due giovani talenti come Zeev Suraski e Andi Gutmans, che dal 1998 aiutano Rasmus a sviluppare la terza versione di PHP. Insieme riscrivono il motore del linguaggio, che viene battezzato Zend, da una contrazione dei loro nomi.
PHP si potenzia con l’apporto dei due programmatori, arrivando al punto di competere con ASP, linguaggio sviluppato da Microsoft. Oggi è alla settima versione. Secondo alcune statistiche l’82% dei siti al mondo adottano attualmente PHP, tra cui giganti come Facebook, Yahoo!, Mailchimp, Wikipedia ecc.
Cos’è PHP in pillole
Il PHP è un linguaggio di scripting detto server side perché risiede in un server in remoto. In fase di esecuzione il PHP fa in sostanza tre cose:
- Interpreta le informazione ricevute da un client grazie a un web server
- Elabora le informazioni
- Restituisce un risultato al client che ha formulato la richiesta
Il PHP sa differenziarsi da altri linguaggi di scripting. Diversamente, per esempio, da Java Script che è elaborato dal browser (per questo, una stessa istruzione funziona in modo diverso a seconda del browser), PHP elimina questo rischio perché è processato da un motore presente su un server web.
I pro del PHP sono essenzialmente due, la possibilità di essere distribuito su qualsiasi macchina server sia Linux che Windows – si basa su Apache – e il supporto di una grossa community di sviluppatori.
Per altre info, puoi leggere la guida su html.it
Pensiero di un pioniere in 3 dichiarazioni illuminanti
A chi gli chiede se svilupperà un nuovo linguaggio
«Non ho creato PHP perché volevo scrivere un nuovo linguaggio. Ma per risolvere un problema. Quello che mi appassiona è risolvere cose. Programmare mi annoia. Sono un ingegnere che ama usare tool e quando non ce n’è uno che mi serve, lo creo. Oggi non ho alcun bisogno di creare un nuovo linguaggio».
Sul funzionamento di PHP
«Ho sempre pensato a PHP come a una soluzione concreta da usare come uno spazzolino. Lo usi ogni giorno, fa il suo lavoro, è uno strumento semplice. Allo stesso modo, ho concepito PHP»..
Sulla genialità del programmatore
«Quando ho iniziato a scrivere PHP, non avevo alcuna idea di come si scrivesse un linguaggio di programmazione. Allora cosa ho fatto? Sono andato avanti per step logici, aggiungendo un pezzo del puzzle a un altro, lungo la strada».
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