Cos’è un dominio e 6 consigli per comprarne uno senza errori

Come comprare un dominio e come trovare domini liberi. Assoprovider offre i suoi consigli e cinque strategie per non commettere errori grossolani.

Fin dalle origini i primi provider hanno lavorato come “immobiliaristi della Rete”. Le case che offrono a privati e aziende sono virtuali e prendono il nome di domini. Un dominio online è paragonabile a un indirizzo fisico di una strada, tecnicamente uno spazio web ospitato su un server, che ti consente di identificarti sulla Rete.

Assoprovider spiega cos’è e come registrare un dominio e offre consigli per non commettere errori: «Comprare un dominio web è una parte molto delicata nella strategia di comunicazione di un’azienda perché ne determina il futuro sulla Rete», spiegano i nostri esperti di oggi, Marcello Cama di Netlab e Antonio Aprea di NowTech.

Come registrare un dominio

Oggi le procedure per comprare un dominio si sono di gran lunga semplificate. Fino a qualche anno fa per registrare un dominio internet bisognava compilare un modulo, intestato a una persona o a un’azienda. Il documento andava poi firmato e inviato via fax:

«Da qualche anno i Provider, detti Registrant, permettono a privati e aziende di registrare domini compilando un form online. Il cliente inserisce i suoi dati e in tempo reale il nome del dominio viene associato ad uno spazio web, ovvero  a una porzione   di server», spiegano Cama e Aprea.

Non tutti i provider sono Registrant. Per diventarlo devono accreditarsi presso l’ente CNR, visto i costi e l’infrastruttura richiesta, tanti provider si “appoggiano” ad un ISP (internet service provider). Si tratta di una pratica diffusa specialmente tra le web agency e i webmaster

Verifica dominio: ecco come fare

Prima di comprare un dominio occorre verificare se è libero. I provider non sono responsabili in tal senso. Il loro compito è quello di controllare solo se lo spazio è libero o no, e procedere di conseguenza.

Oltre alle verifiche presso gli uffici brevetti, ci sono dei siti online che puoi usare per fare delle prime attività di controllo il sito di riferimento per i domini italiani  è www.registro.it dove sono raccolti i dati degli oltre tre milioni di domini registrati.

«Bisogna essere scrupolosi in questa fase di verifica. Per un dominio online si può finire anche davanti a un giudice. E in caso di conflitti e contestazioni possono anche essere “tolti d’ufficio”, creando un danno economico e d’immagine notevole».

Comprare un dominio: così non fai errori

La fase di acquisto di un dominio è più delicata di quanto si possa pensare. Esistono grandi player che ti consentono di comprare domini a distanza in pochi passaggi. Eppure è necessario avvalersi di figure di consulenti per evitare errori grossolani e ampliare la propria visibilità online:

«C’è una differenza tra i provider industriali e i provider “artigiani”, quelli che offrono servizi ad hoc di consulenza. I secondi sono figure necessarie di intermediazione che guidano il cliente nella scelta giusta e più opportuna, sulla base delle loro competenze e della loro esperienza».

Cama e Aprea spiegano che il “dominio diventa una parte fondamentale della strategia di comunicazione dell’azienda”. E in tal senso  un’attività di consulenza e di supporto ha effetti benefici su tutta l’attività online della società:

«Immagina di essere Microsoft e di voler registrare questo marchio. Un provider farà una ricerca e ti consiglierà di registrare anche una parola simile tipo “micorsoft”, perché l’utente della Rete potrebbe sbagliare digitando il nome del dominio. Allo stesso tempo se la tua azienda si chiama Pandant e vuoi esportare il prodotto anche sul mercato francese, l'internet provider ti consiglierà di registrare anche Pendant, vista la pronuncia delle nasali in lingua francese. Insomma, tutte cose che un provider industriale non ti dirà».

Quali consigli per chi compra un dominio?

Nella parte finale del loro intervento Cama e Aprea offrono alcuni consigli su come comprare domini in modo efficace:

  1. L’analisi del nome.  E’ una fase necessaria. Il dominio è “l’etichetta che attacchi in fronte”, ed è necessario scegliere un nome abbinato alla tua azienda e anche al prodotto o servizio che vendi.
  2. La scelta dell’estensione. .Net, .Org., .Com, assicurati che ci sia una coerenza tra l’estensione che hai scelto e l’attività di business che svogli.
  3. Affidati a consulenti. Il supporto di un provider con esperienza potrà aiutarti a non commettere errori in futuro.
  4. Evitare l’autoreferenzialità. Un errore da non commettere è quello di essere troppo autoreferenziali nella scelta del nome (come inserire nome e cognome nel dominio) quando non è una scelta legata a una precisa strategia di marketing.
  5. Attenzione allo spelling. Questa è una regola che vale soprattutto per la scelta di nomi stranieri. Se registri “knowhow.it”, ti troverai a dover fare continuamente lo spelling del tuo dominio ai clienti, con la possibilità che commettano errori. Stesso discorso se usi trattini o underscore. Il problema dello spelling si aggrava quando detti la tua casella di posta al telefono o ad un incontro, soprattutto se sei sprovvisto di biglietto da visita.
  6. Caselle di posta aziendali. In ambito aziendale si consiglia l’uso del dominio di posta unitamente al nome e cognome ad esempio cognome@nomedominio. Anche in questo caso se l’interlocutore ricorderà il tuo nome, cognome e l’azienda sarà più facile memorizzare il tuo indirizzo mail.

 

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