Dalla sua fondazione nel 1999, Assoprovider si è battuta contro la concorrenza sleale nel settore delle telecomunicazioni con l’obiettivo di migliorare l’accesso dei cittadini ai servizi Internet. Tante sono le battaglie vinte, e tante altre quelle che l’associazione affronterà quest’anno e in quelli a venire, come quelle esemplificate da questi punti programmatici.
1. Utilizzo e gestione dei beni collettivi
Nel suo programma Assoprovider si impegna a:
- Portare trasparenza ed eliminare episodi di discriminazione nell’assegnazione delle frequenze licenziate P2P
- Rimuovere ogni restrizione all’utilizzo delle frequenze licenziate, sia per consegnare l’accesso Internet sia per costruire backhauling
- Allargare nel PNFR il numero di frequenze non licenziate disponibile
- Denunciare gli episodi di discriminazione a danno delle PMI nella gara 5G e shared spectrum.
- Monitorare il corretto funzionamento del SINFI, il sistema informativo delle infrastrutture, finalizzato a incentivare investimenti infrastrutturali in materia di telecomunicazioni.
- Portare trasparenza all’interno del catasto frequenze, per evitare episodi di discriminazione ai danni delle PMI.
- Aiutare tutti i comuni a recepire correttamente le regole che governano l’uso dei beni collettivi per le infrastrutture di comunicazione.
- Affermare un modello wholesale Open Fiber anche delle infrastrutture civili di supporto, non solo per la fibra. Garantendo a tutti gli operatori, al contempo, di usare la parte di fibra spenta.
- Rendere obbligatorie le conferenze servizi, invitando tutte le associazioni di categoria, le quali poi avranno il compito di trasmettere ai propri associati l’invito a partecipare.
2. Utilizzo e supporto economico collettivo
Nel suo programma Assoprovider si impegna a:
- Monitorare che nei bandi per la realizzazione di banda ultra larga non ci siano vincoli discriminatori per le PMI.
- Obbligare chi faccia wholesale di beni, realizzati con il contributo economico collettivo, a praticare le medesime condizioni di non discriminazione e trasparenza anche su tutti i prodotti connessi e realizzati al di fuori del finanziamento pubblico (impedire l’uso di prodotti non finanziati per introdurre surrettiziamente misure discriminatorie).
- Far approvare nuovi criteri di gara che non siano vincolati alla dimensione del partecipante e garantiscano a tutte le PMI di avere uguale accesso al finanziamento pubblico delle infrastrutture (eliminare alla radice il subappalto multilevel.
- Eliminare ogni ostacolo economico/tecnico imposto da AGID/CONSIP per la fornitura di servizi Internet alle Pubbliche Amministrazioni locali, come nel caso dei servizi SPC su connettività diversa da quella degli operatori selezionati in gara.
- Intervenire sul Codice Comunicazioni per definire in modo chiaro le regole di utilizzo delle reti multiservizio condominiali da parte degli Operatori TLC al fine di evitare duplicazioni di infrastrutture interne agli edifici e il conseguente danno economico ai condomini che hanno investito nel cablaggio multiservizio. Introduzione nel Dlgs 259/2003 Codice Comunicazione, della figura “Operatore di Condominio” sul modello francese.
3. Discriminazioni anti-concorrenziali
Nel suo programma Assoprovider si impegna a:
- Operare per la neutralità sia del trasporto nei confronti dei contenuti che viceversa e quindi impedire che SKY e chiunque altro possa operare la discriminazione in atto del trasporto da parte di contenuto (comunicato congiunto AIIP).
- Ottenere l’obbligo del peering correttamente dimensionato nei vari NAP regionali per ogni operatore che nella regione abbia più del 10% delle utenze regionali complessive o che abbia più del 10% del traffico su base regionale (La distribuzione delle CDN non deve determinare una discriminazione indiretta degli operatori locali).
- Normare il traffico internet verso l’estero, vietando che esso possa avvenire quando riguarda comunicazioni che dove mittente e destinatario siano entrambi italiani ed entrambi abbiamo connessioni di accesso erogate da operatori italiani.
- Impedire che vi siano operatori di trasporto che utilizzano infrastrutture sul suolo italiano e che non facciano peering sui NAP. (es. Sparkle che non permette il peering in Italia con operatori africani nonostante tale traffico attraversi il suolo italiano)
- Limitare al minimo indispensabile il coinvolgimento degli operatori nella repressione dei reati e imporre una corretta retribuzione degli operatori che attuano gli oscuramenti e qualsiasi altra misura giudiziaria al fine di evitare conseguenti distorsioni di mercato a danno degli operatori più piccoli.
4. Tecnologia ed innovazione
Nel suo programma Assoprovider si impegna a:
- Favorire la diffusione di un approccio zero backdoor ossia diffondere l’uso della tecnologia FPGA al fine di avere il controllo di ogni livello della PILA ISO/OSI e quindi permettere l’utilizzo di apparati privi di firmware imposto dal costruttore.
- Promuovere l’elaborazione digitale dei segnali radio SDR (Software Define Radio) FPGA based e quindi promuovere la definizione di protocolli di trasmissione radio OPEN
- Incoraggiare la diffusione di routing e switching SDN (FPGA based).
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