Cloud: tutto quello che c’è da sapere sulla nuvola

Cloud cos’è e quali sono i servizi cloud per privati e aziende. Assoprovider illustra i vantaggi e i numeri del mercato in Italia e all’estero

Se vuoi sapere il cloud cos’è e quali sono i servizi cloud disponibili sul mercato, leggi quest’articolo nel quale analizziamo il fenomeno oggi e quali sono i numeri del mercato in Italia e all’estero.

Quando nasce il cloud computing

La prima volta che la parola cloud computing è stata utilizzata è nel 1997 da parte del professore di Harvard, Ramnath Chellappa, durante una delle sue lezioni. In quegli anni già diverse aziende iniziavano a fornire i loro servizi in modalità cloud, solitamente dedicati alle imprese.

Con il cloud computing infatti, le aziende hanno avuto da subito la possibilità di ottenere importanti risparmi sull’acquisto e la gestione di macchine e infrastrutture.

Rispetto a quello che avveniva inal passato, il server hosting – inteso come singola macchina situata in una località nota -, è stato sostituito da una tecnologia che vede protagonisti un gruppo distribuito di server interconnessi (la cosiddetta nuvola). Grazie a questi server diviene possibile gestire una serie di servizi online in modo più facile e più economico.   

Le aziende sono state dunque le prime a capirne subito i vantaggi. Facciamo un esempio. Non è più necessario essere dotati di hardware molto potenti per aprire fogli di calcolo: basta accedere al cloud attraverso un applicativo che in termini tecnici è detto “middleware”. Con questo sistema la potenza di calcolo non è più sul tavolo dell’impiegato, ma è distribuita tra tutti i computer che fanno parte della nuvola.

Panoramica servizi Cloud

Per capire bene cosa sono i cloud service, occorre tuttavia fare alcune primissime distinzioni. Andando nel dettaglio, esistono due tipologie di servizi cloud distinte per finalità: lo storage e il computing. In parole semplici, lo “storage” offre la possibilità di immagazzinare i dati online, mentre il computing dà anche l’opportunità di lavorare sulla nuvola (es. editare, salvare, condividere, collaborare su piu’ documenti o sullo stesso documento).

Dopo aver fatto questa primaria distinzione, possiamo cercare di capire i servizi cloud cosa sono in realtà e cosa consentono di fare. Analizziamo i tre principali:

 

  • Software as a service (SAS). Qui il protagonista è il produttore di servizi cloud che mette a disposizione un’applicazione web a cui gli utenti possono accedere online senza avere bisogno di installare sui propri computer: Google Documents è uno degli esempi più conosciuti.

 

  • Infrastructure as a Service (IaaS). In questa tipologia di servizio l’utente acquista dal produttore una “potenza computazionale”. In altre parole, affitta una qualsiasi componente hardware (CPU, hard disk…). L’utente paga in maniera proporzionata a ciò di cui ha bisogno, con una sottoscrizione mensile o annuale. I servizi di web hosting offerti dai provider ne sono un esempio.

 

  • Platform as a Service (PaaS). Questo è un modello ibrido nel quale il cliente può sviluppare applicazioni utilizzando un tool web based (che è installato sulle macchine del fornitore del servizio) e anche in parte sul suo hardware, in modo da conservare i dati generati.  

 

I vantaggi del cloud

Sono tanti i vantaggi che le soluzioni cloud garantiscono agli utilizzatori, sia dal punto di vista economico che tecnico.

Dal punto di vista economico possiamo annoverare tre benefit su tutti:

  1. Si abbassa il costo della tecnologia: aziende e privati con i servizi cloud risparmiano sull’acquisto, installazione e manutenzione di hardware e software.
  2. La flessibilità del modello: l’utilizzatore può adeguare il suo contratto alla necessità, diminuendo o aumentando lo spazio di cui ha bisogno per le sue attività.
  3. Il risparmio sulle risorse: l’azienda che usa i servizi della nuvola, non avrà bisogno di assumere personale specializzato per gestire l’infrastruttura: sono le aziende fornitrici dei servizi a farlo!

Mentre tra i vantaggi tecnici, quelli più evidenti sono la maggiore scalabilità (se servono maggiori risorse l’azienda può fare richiesta al produttore del servizio e ottenerle rapidamente). Poi c’è l’accesso in mobilità, perché i dati sono centralizzati e si può accedere da qualsiasi dispositivo (un modello che ha favorito lo sviluppo di nuovi paradigmi lavorativi, come lo smart working). E poi c’è la maggiore sicurezza che il cloud garantisce, anche se questo punto merita un approfondimento che faremo nel prossimo paragrafo.

Cloud tra crescita e sfide

Il cloud ha già vinto: nel 2017 c’è stato un incremento del volume di business del 18%.  Oggi la stima del mercato è di 978 milioni nel nostro Paese, mentre sono 146 miliardi nel mondo, con una crescita del 20% l’anno (dati Forbes).

Questi dati non possono però mettere in secondo piano le tante sfide che la tecnologia dovrà affrontare nei prossimi anni per essere sempre più affidabile. Come il nodo della  sicurezza informatica: i big del settore non sono esenti dai mali che attanagliano la Rete e bisogna tener conto dei pericolo per l’integrità dei dati che vengono anche dall’interno.

Dai dipendenti che spesso mal informati possono avere comportamenti che mettono a rischio l’infrastruttura. Mentre l’altra sfida è la necessità di uno standard condiviso dai fornitori di servizi, per garantire la libertà dei consumatori di migrare da un internet provider all’altro senza ostacoli tecnici.

Se hai ancora dei dubbi, non esitare a contattarci. Assoprovider ti aiuterà a capire i servizi cloud come funzionano e quale cloud scegliere per migliorare le performance della tua azienda.

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