Dalla connessione delle aree rurali alla sfida del B2B: Il nuovo corso di Marco Saccu nelle TLC

Dopo l’exit con Linkem, l’imprenditore sardo torna sul mercato con Medialive, puntando su soluzioni internet custom per aziende e istituzioni.

È alla sua seconda esperienza imprenditoriale nel mondo delle TLC, Marco Saccu, imprenditore sardo e cofondatore di Medialive, insieme a Luca Lai. 

Medialive, che lavora sul mercato dei servizi internet con il nome di Media-Link, arriva dopo una prima azienda con la quale Saccu si era occupato per anni di connettere le aree rurali sarde: «Avevamo creato una società che anticipava le reti wifi outdoor. Siamo partiti all’epoca connettendo aree prevalentemente rurali poi abbiamo strutturato servizi cablati e di telefonia», racconta Saccu ad Assoprovider.

L’exit con Linkem e la ripartenza nella produzione audiovisiva

La prima azienda va alla grande e attira l’interesse di un operatore, Linkem, che decide di comprarla. L’exit obbliga, per un vincolo di non concorrenza, Saccu a non poter operare nello stesso mercato.

Per questo motivo, fonda nel 1993 Medialive e negli anni del vincolo si occupa principalmente di produzione audiovisiva. Poi il richiamo del mercato delle tlc torna a farsi sentire e realizza una branca della sua azienda che si occupa dell’offerta di servizi internet:

«Il nostro mercato di riferimento sono le aziende e le istituzioni. Ci siamo specializzati in soluzioni custom ad Alghero e in generale nel Nord della Sardegna. Nel 2024 abbiamo messo a posto la parte normativa e stipulato i primi accordi wholesale», continua Saccu.

I cambiamenti nel mercato delle TLC

Saccu ha vissuto due epoche diverse del mercato delle tlc e ci aiuta a comprendere quali sono le trasformazioni e le nuove direzioni:

«Nel 2006 in un anno abbiamo portato a casa un migliaio di clienti. C’era un mercato di massa e noi che operavamo nelle aree rurali portavamo l’acqua nel deserto. Oggi ci sono poche zone con penuria di connettività e si sono aperti spazi nel B2B per le aziende medio grandi che non voglio sottostare ai servizi dei grandi operatori e non trovano soluzioni alle loro esigenze», sottolinea Saccu.

Sono proprio le soluzioni custom – secondo l’imprenditore, che permettono ai piccoli di competere senza avere il potere di fuoco nel marketing dei grandi operatori.

«Più rispetto per le regole»

Saccu è associato ad Assoprovider fin dal 2006. Ha scelto di tornare, con la sua nuova azienda, nell’associazione per avere la possibilità di stringere contatti con dei colleghi e leggere le tante notizie che passano in lista.

Tuttavia, per il suo nuovo “viaggio” in Assoprovider ha una richiesta specifica:

«Quando abbiamo provato a lanciare nel mercato fwa domestico, ci siamo trovati a combattere altri operatori incuranti delle regole. Chiedo che l’associazione intervenga più fermamente contro questa tipologia di imprenditori, per creare un mercato più giusto e meritocratico», conclude Saccu.

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